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Pecoranera sorge a Bertinoro nella frazione di Bracciano, sulla strada che dal centro di Bertinoro conduce a Cesena (in via Cerbiano). 500 metri sulla sinistra dopo lo svincolo per Polenta/Collinello, si imbocca una stradina al momento sterrata, che conduce al cancello della proprietà.

Appena entrati troviamo la casa padronale e l’accesso al giardino sulla destra, mentre sulla sinistra, in una zona che degrada verso la valle, circondato da un recinto, si trova lo spazio adibito al ricovero e al pascolo delle caprette, degli asini e il pollaio con oche e galline.

La casa padronale è circondata da un vasto giardino. La scelta della vegetazione è stata fatta in maniera oculata, partendo prima di tutto da un forte rispetto per il luogo. Ogni elemento vegetale è stato studiato per adattarsi nel modo migliore al contesto agricolo in cui ci troviamo, alle condizioni climatiche specifiche e soprattutto è stato pensato per non richiedere un’eccessiva manutenzione e irrigazione, tenendo conto della scarsità di acqua durante la stagione estiva.

Testimoni della storia di questo podere sono l’imponente quercia che domina il giardino e i cinque vecchi gelsi che permettono durante la stagione calda di godere del riposo sotto la loro ampia chioma, cullati dalle amache che sono ancorate ad esse.

Sotto la grande vetrata panoramica della cucina, da cui si gode di un panorama mozzafiato, sono presenti due grandi vasche in corten che ospitano piante acquatiche e pesci e nella bella stagione anche centinaia di rane. Da lì il terreno degrada fino alla zona della dependance: in questo dislivello qualche anno fa sono state piantate erbacee perenni e graminacee che assicurano fioriture continue durante la bella stagione. 

Oltre il giardino, la carraia che un tempo conduceva ad un’altra proprietà è stata trasformata in una passeggiata segnata da portali di pali di castagno scortecciato che coprono l’intera larghezza del sentiero, andando a interagire con il verde esistente fatto di alberi di melo, ciliegio, albicocco, fico, melograno, e frutti dimenticati. I portali sono vestiti da rose rampicanti e ai piedi un lungo bordo di ibridi di rosa moscata, arbusti da fiore ed erbacee perenni che segnano il limite est del sentiero. Il percorso sfuma poi verso il paesaggio agricolo a ovest dove i portali si integrano alle piante da frutto presenti; la vegetazione che è più ricca ed esuberante in prossimità della casa, si va via via semplificando fino a spostarsi con i sentieri di campagna tra gli ulivi e le ginestre. Queste cornici formate dai portali di castagno accompagnano le viste sul paesaggio che, grazie alla vegetazione e al dislivello irregolare e naturale del percorso, cambia ad ogni passo rivelandosi poco per volta e creando un continuo interesse. Oltre alle rose che circondano letteralmente il visitatore con i loro fiori e gli intensi profumi dall’alto sui portali e dal basso lungo il bordo fiorito, il percorso è segnato anche da erbacee perenni: cisti, verbena, perovskie, rudbeckie assicurano fioriture continue anche quando l’esuberanza delle rose è smorzata dal forte caldo estivo. In progetto l’inserimento delle piante di frutti di bosco (al momento vicino alla casa in condizioni di luce sfavorevoli), per arricchire l’effetto complessivo.

Il lato est della proprietà si compone di una serie di dislivelli che culminano in un grande prato affacciato sullo splendido paesaggio collinare circostante: una terrazza panoramica naturale. Sfruttando la conformazione del terreno, si è deciso di amplificare il carattere polifunzionale dell’area e di arricchirla con inserimenti che potranno essere sfruttati in modo diverso a seconda dell’evento in programma. Il livello sottostante al percorso delle rose è collegato a breve distanza alla zona piscina;

per questo si è pensato di rendere disponibili agli ospiti una serie di “stanze” che possano fungere da spazio di quiete, riposo e ombra di giorno o da “salotto privato” la sera. L’idea è di realizzare dei pergolati sormontati da piante di uva fragola con l’effetto, a crescita ultimata, di un vero e proprio tetto verde con splendidi grappoli che incorniciano e profumano il paesaggio. Le strutture, pensate come aree relax, possono essere attrezzate con divani, amache ecc., e nell’ipotesi di eventi quali concerti o esibizioni cinofile possono diventare dei piccoli spalti per godere dello spettacolo ad ogni ora del giorno e della notte.

L’ultimo livello prima dell’uliveto è attualmente utilizzato come campo sportivo per gli allenamenti di agility dog, ma può essere considerato un grande spazio polifunzionale.

Per migliorare il collegamento con il paesaggio circostante, senza intervenire con staccionate o recinzioni, si è deciso di decorare il limite di questo grande prato con una cortina di ginestre (pianta pioniera tipica di questi ambienti pede-collinari) facendole colonizzare le rive di ogni livello fino a sfiorare il viale delle rose; in questo modo il giardino si inserisce in modo garbato nel paesaggio. L’effetto della fioritura è massivo; la scarpata si accende di profumi e riflessi dorati in quel particolare momento ed è lo sfondo verde perfetto per incorniciare eventi di ogni tipo. Il progetto di un orto-giardino-frutteto è in via di definizione. L’idea della proprietà è quella di realizzare delle vasche in corten addossate alla riva del viale delle rose e in prossimità delle piante da frutto già esistenti, dove oltre a godere di una quiete inusuale all’ombra degli alberi e inebriati dai profumi delle fioriture (come avveniva negli antichi “broli” in prossimità dei monasteri e delle ville signorili), ortaggi e fiori si sposino tra loro andando a formare uno spazio che non sia solo utile, ma anche bello e possa essere visitato dagli ospiti per l’auto-raccolta dei prodotti o eventualmente possa essere anche oggetto di percorsi didattici. Un modo per recuperare spazi altrimenti inutilizzati e messi a disposizione degli ospiti, che possono raccogliere in modalità “pick your own” o consumare a colazione e merenda i prodotti raccolti sul posto, restituendo  un’immagine più suggestiva e attraente di Pecoranera.

Per creare un ambiente armonico che favorisca il recupero tra individuo e natura, favorendo la biodiversità all’interno del podere, si è deciso di recuperare antiche varietà autoctone e ormai poco diffuse (i cosiddetti frutti dimenticati) come pera volpina, prugnoli, corniole, sorbe, melagrane, azzeruole o l’albero di mela “abbondanza” piantato diversi decenni fa dai precedenti proprietari. Una cortina di noccioli e mandorli, che si alternano tra di loro, fanno da schermo tra il nuovo uliveto e la carraia che porta alle vigne e il vecchio giuggiolo, che un tempo era addossato alla casa demolita, è stato recuperato con un intervento delicato di ripiantumazione a pochi metri dal suo originale sito, una volta ricostruita la casa; ora si trova rigoglioso al limite del giardino.

Bertinoro

La zona in cui sorge Pecoranera, la collina di Bertinoro appunto, è un borgo di origine medievale, definito il “balcone della Romagna” per il magnifico panorama del mare, della pianura romagnola e della prima collina, che si gode da ogni punto del paese. E’ uno dei territori collinari della regione maggiormente votati alla coltivazione della vite: attorno al borgo si estendono circa un migliaio di ettari vitati (principalmente Sangiovese e Albana) ma anche gli autoctoni Cagnina e Pagadebit. La scelta di realizzare delle stanze e accogliere ospiti a Pecoranera si sposa perfettamente con la tradizione bertinorese: nella piazza centrale del paese si trova la famosa Colonna dell’Ospitalità.

La colonna risale al 1218 ed è ancora oggi motivo di celebrazioni quando ogni settembre le case dei bertinoresi si aprono agli ospiti che giungono per turismo, studio, legami di amicizia e per offrire loro il pranzo romagnolo del giorno di festa. In occasione di questa giornata, Pecoranera vorrebbe aderire alla tradizione di ospitare una coppia di “stranieri”, offrendo loro un pernottamento e prima colazione e una giornata insieme per festeggiare in questo modo il valore dello scambio e della diversità, facendo attività e pranzando insieme. Il cibo è un altro elemento di forza di questo territorio: Bertinoro è ricca di ristoranti, osterie, trattorie e punti di ristoro, in cui si può apprezzare la gastronomia romagnola ai massimi livelli.

Nel progetto di Pecoranera c’è la volontà di sfruttare al massimo la sinergia con altre aziende del territorio che si occupano di enogastronomia. Sovrasta il colle la Rocca, ben restaurata e sede oggi del Centro Universitario Residenziale e del Museo Interreligioso. Tra i più illustri ospiti che hanno potuto godere dell’ospitalità bertinorese c’è persino Dante Alighieri: nelle colline attorno al borgo si trova Polenta da cui Guido da Polenta, signore di Ravenna che accolse l’esule poeta che certamente sostò nell’antica Pieve di origine longobarda ancora oggi splendidamente conservata.

Dal 2 al 5 settembre 2021 la 95esima edizione della Festa dell’ospitalità di Bertinoro ha proprio dedicato una serie di appuntamenti culturali per rendere omaggio al Sommo Poeta, dal titolo eloquente di “Dalla Selva Oscura alle Stelle”, che ha attirato sul colle grandi nomi della musica, dello spettacolo e della cultura e un gran numero di turisti. Bertinoro fa parte dei “Borghi Autentici d’Italia”, associazione che riunisce piccoli e medi comuni, con l’obiettivo di creare un modello di sviluppo locale sostenibile , rispettoso dei luoghi e delle persone e attento alla valorizzazione delle identità locali.

Tra i numerosi eventi culturali, musicali e sportivi che arricchiscono la bella stagione del colle, vale la pena di ricordare il passaggio della “Granfondo 9 colli” e la gara di thriatlon “Ironman”, in cui i superman-partecipanti si sfidano oltre che nel nuoto e nella corsa, anche in un percorso di 180 km raggiungendo proprio Bertinoro in bicicletta.